Si ricomincia con i rifiuti, purtroppo.
L'importante è NON DESISTERE, Quindi per conoscenza, ma sopratutto per la forte necessità di comprensione delle dinamiche legate ai rifiuti, condividiamo questi contenuti che riteniamo davvero 'illuminanti'.
La fonte è Agostino Di Ciaula, che ringraziamo enormemente per il contributo.
Di seguito il testo molto chiarificatore...
"Le bandierine Marcegaglia sventolano sulla Puglia"Chi crede che Marcegaglia in Puglia significhi solo inceneritori (Modugno, Manfredonia, Massafra) si sbaglia di grosso. In altre occasioni ho avuto modo di parlare della famiglia Marcegaglia https://www.facebook.com/note.php?note_id=304108334677 , ma ciò di cui i pugliesi devono essere consapevoli è che il gruppo industriale della presidente di Confindustria rappresenta oggi di fatto una delle potenze economiche regionali di maggior peso e la colonna vertebrale della gestione dei rifiuti nella nostra regione.Se solo lo volesse, la Marcegaglia potrebbe in qualsiasi momento scatenare una crisi economica o l’inferno dell’emergenza rifiuti nella nostra regione.Questo significa potenziale ricattabilità di cittadini e amministratori e il timore che di questo i nostri amministratori siano perfettamente consapevoli.La domanda da farsi è: come è stato possibile che questo avvenisse ?
L’inceneritore di Manfredonia (Borgo Tressanti), come si legge sul sito ufficiale del gruppo,“è situato in stretta vicinanza con quanto costruito dalla Società Progetto Foggia Provincia, facente capo allo stesso Gruppo Marcegaglia, che produrrà il Combustibile Derivato dai Rifiuti (CDR) che sarà valorizzato energeticamente.”In altre parole, lo stesso gruppo si occuperà dell’accoglienza dei rifiuti, della produzione di CDR e della loro combustione.Oltre che dell’inceneritore di Manfredonia il gruppo Marcegaglia è proprietario di quelli di Massafra (operativo) e di Modugno, il cui iter amministrativo è però bloccato dall’avvenuto sequestro del cantiere e da indagini della magistratura, avviate grazie alle iniziative di associazioni e comitati civici.
A Taranto, nella città pugliese con le ferite ambientali e sanitarie più profonde, il gruppo Marcegaglia possiede uno stabilimento per la costruzione di caldaie industriali, di moduli pre-assemblati di caldaie a recupero e di componenti destinati ad impianti chimici e petrolchimici, giusto per rimanere tra i confini degli impianti industriali generatori di benessere e salute.
Ma il grosso del potere economico-gestionale del gruppo Marcegaglia si chiama CO.GE.AM. (Consorzio Stabile Gestioni Ambientali), un consorzio creato apposta per partecipare a bandi di gara nell’ambito del ciclo dei rifiuti soprattutto mediante la costruzione di impianti per la produzione di CDR.Il Commissario Delegato per l'Emergenza in Puglia nel 2003 ha bandito delle gare per la realizzazione di sistemi impiantistici complessi per il trattamento dei RSU con recupero energetico nel territorio Pugliese. La CO.GE.AM ha vinto in ben sei bacini- bacino di BA/4 (aggiudicato con D.C. n. 271 del 26.11.2004)- bacino di LE/2 (aggiudicato con D.C. n. 275 del 26.11.2004)- bacino di LE/3 (aggiudicato con D.C. n. 276 del 26.11.2004)- bacino di LE/Pr (aggiudicato con D.C. n. 274 del 26.11.2004- bacino di FG/Pr (aggiudicato con D.C. n. 273 del 26.11.2004)- bacino di BA/5 (aggiudicato con D.C. n .37 del 28. 2.2006)Gli impianti per la produzione di CDR hanno aumentato in misura considerevole il potere contrattuale del gruppo Marcegaglia in Puglia.Basti vedere, come esempio, quanto riportano le cronache a proposito dell’impianto di Acquarica del Capo (LE), che sembra che generi miasmi insopportabili e che, soprattutto, minacci di chiudere l’accesso a comuni “insolventi”, agitando sul capo degli amministratori pubblici la possibilità di un’emergenza rifiuti in perfetto Napoli style, http://www.ilpaesenuovo.it/index.php/territorio/6710-rifiuti-cogeam-chiude-ai-morosi .La stessa minaccia ha terrorizzato gli amministratori di Ugento http://www.iltaccoditalia.info/sito/index-a.asp?id=10586.
In Puglia, in questo modo, stiamo passando dalla dittatura delle discariche a quella degli impianti per la produzione di CDR, quasi completamente gestiti da un unico gruppo, il gruppo Marcegaglia.Nel bacino BA/5 la CO.GE.AM. ha trovato un particolare difensore d’ufficio in Vendola http://www.conversanoweb.com/attualita/1286-vendola-colari-vuole-estorcere-denaro-alla-cogeam-.html , che ha firmato (luglio 2006) un contratto con la COGEAM che obbligava i 21 comuni del BA/5 “a conferire tutti i rifiuti (...) al soggetto gestore nelle località e con le modalità ed i tempi e le quantità indicati negli elaborati dell’offerta”.In sostanza, i comuni sono contrattualmente obbligati, raccolta differenziata o meno, a conferire all’impianto della Marcegaglia 517 tonnellate al giorno di rifiuti.Ma l’aspetto più inquietante della questione è che in tre delle sei grandi commesse che la CO.GE.AM. si è aggiudicata in Puglia (bacino provincia di Lecce, bacino provincia di Foggia, bacino Ba/4 http://www.cogeam.com/default.asp?id=6&mnu=6&ACT=5&content=13), in qualità di associato alla CO.GE.AM. c’è Carlo Dante Columella, titolare della società Tra.de.co, definito dalla la stampa il "re dei rifiuti della murgia".Columella opera da oltre 20 anni nel campo dello smaltimento dei rifiuti, gestisce la discarica di Altamura, ed è stato più volte all’attenzione della magistratura per traffico illecito di rifiuti tossici http://www.lucaturi.it/2006/03/bari_altamura_t.shtml, per presunti illeciti da parte di amministratori del bacino Ba/4 http://www.notizie-online.it/content/view/26970/1/ , per abusivismo edilizio http://www.altamuralife.it/magazine/notizie/fabbricati-abusivi-condannato-carlo-dante-columella/ . Columella è stato anche coinvolto nell’indagine della procura barese sul senatore Alberto Tedesco http://www.altamuralive.it/news/Cronaca/1364/news.aspx#main=articolo , che secondo le indagini di carabinieri e magistratura avrebbe trovato in Carlo Dante Columella uno dei suoi principali sponsor elettorali http://cosimoforina.blogspot.com/2011/03/politica-mala-affari-raccontare-le.html, facendo calare preoccupanti dubbi sui rapporti tra politica e imprenditoria privata nella nostra Regione.Come se non bastasse, il gruppo Marcegaglia ha anche messo le mani sul turismo, acquistando il villaggio di Pugnochiuso, sulla costa del promontorio del Gargano.
Alla luce di quanto descritto è legittimo chiedersi se i pugliesi siano governati dalla politica ovvero dal potere economico di chi, avendo ottenuto di fatto una posizione strategica (in continuo consolidamento) in settori vitali per una regione, potrebbe controllarne scelte e destini.Di fatto, le posizioni monopolistiche rappresentano una minaccia per la corretta gestione della democrazia ed una certificazione di incapacità per chi avrebbe dovuto proteggere i cittadini da questo.
Questo è per noi pugliesi il momento di mettere insieme le forze migliori che abbiamo e di coordinare le attività, ancora una volta per riempire i vuoti della politica tradizionale e per evitare l’approfondirsi delle già pesanti ferite inferte al nostro territorio.A giudicare dal numero di inchieste giudiziarie in corso e dall’entusiasmo civile dei cittadini del basso tavoliere, delle provincia di Bari e di Taranto, siamo sulla buona strada. Auguri, nell'interesse di tutti i pugliesi."